martedì 9 agosto 2016

Recensione: L'indizio

Cari lettori eccomi qui oggi con una nuova recensione =D oggi ci dedichiamo al thriller con un libro che ho subito notato dal giorno della sua uscita, finalmente sono riuscita a leggerlo ma purtroppo le mie impressioni non sono molto positive.
Prima di lasciarvi alla recensione, voglio ringraziare la Corbaccio per avermi mandato una copia del libro.

L'INDIZIO
Corbaccio | 368 pp. | €16,90

Nessuno sa dove mi trovo
Nessuno mi cerca più
Ti prego aiutami
 
Margot Lewis, insegnante di liceo a Cambridge e curatrice della rubrica «Cara Amy» sul giornale locale, è abituata a ricevere richieste di consigli e di aiuto. Ma la lettera che ha appena ricevuto è diversa da tutte le altre: «Cara Amy, ti prego ti supplico ti scongiuro aiutami! Sono stata rapita da un uomo che mi tiene prigioniera. Non so dove sono. Non so nemmeno da quanto tempo sono via ma mi pare un’eternità. Bethan Avery». Il messaggio è inquietante di per sé, ma la cosa che lo rende scioccante è che Bethan Avery è il nome di una ragazza scomparsa quindici anni prima e mai più ritrovata, né viva né morta. Non solo: il suo arrivo coincide con la sparizione di un’altra studentessa, di cui non si capisce se sia sparita di casa volontariamente oppure no. Per Margot le cose sono collegate e non si capacita di come la polizia, a cui si rivolge, inizialmente non sembri prenderla sul serio, almeno fino a quando non interviene un esperto in cold case che, mentre le lettere continuano ad arrivare, tenta di riallacciare i fili di casi di adolescenti scomparse nel passato alla ricerca di un denominatore comune. Di fronte agli ostacoli che incontrano le indagini, a causa del tempo trascorso e di un clima di persistente diffidenza, Margot decide di esporsi in prima persona partecipando addirittura a una trasmissione televisiva, senza calcolare che la sua vita stessa verrà scandagliata, e il suo passato con tutte le sue zone d’ombra e i ricordi rimossi finirà sotto gli occhi di tutti. Compresi i suoi.


Leggendo la trama de L’indizio sono rimasta molto incuriosita soprattutto dal voler scoprire chi fosse a mandare quelle misteriose lettere alla protagonista. Così ho iniziato la lettura con alte aspettative. 
Ho sbagliato a pretendere tanto e me ne rendo conto solo ora, perché ahimè sono rimasta dispiaciuta di non aver trovato tutto quello che speravo in questo libro. 

Margot Lewis è un’insegnante, ama il suo lavoro e i suoi alunni. Ma nel tempo libero cura anche la rubrica “Cara Amy” su una rivista locale. Solitamente ricevere lettere da parte di ragazzi e adulti che le chiedono consigli d’amore. Ma quelle che riceve ultimamente sono qualcosa di diverso e sicuramente inaspettato. Qualcuno le scrive a nome di Bethan Avery, una ragazzina scomparsa quindici anni prima e di cui non si hanno mai più avuto notizie. Perché questo qualcuno scrive proprio a Margot? È realmente Bethan a scrivere le lettere? Da qualche settimana inoltre è scomparsa anche un’altra ragazza, alunna di Margot, le due cose sono collegate? 
Margot è la protagonista dell’intero libro ed è lei stessa a raccontarci la storia, in prima persona. Espediente che ci avvicina maggiormente alla storia e alla vita di Margot. Proprio per questo mi sono sentita dentro la storia e mi sono fatta accompagnare mano nella mano dalla protagonista. 
Solo alcuni capitoli sono dedicati ad altri personaggi secondari, come la nuova studentessa rapita o lo stesso rapitore. 
Se per gran parte del libro però la storia si incentra sulle lettere e sulla ricerca della verità, una parte invece è stata dedicata alla storia personale della protagonista. In particolar modo l’autrice ha voluto approfondire il rapporto di Margot con il quasi ex marito e quindi la lotta per il divorzio. Io l’ho trovata una cosa inutile, e mi ha dato molto fastidio, visto che non serve ai fini della storia principale. Anzi credo proprio che disturbi la lettura, facendo perdere il filo del discorso e quindi distraendo il lettore, che così perde interesse verso il libro. 
Conoscendo Margot inizieremo anche a conoscere la sua psiche, punto centrale della storia. Infatti la grande abilità di Helen Callaghan, autrice del libro, sta nel saper esplorare i luoghi oscuri della mente, facendoci scoprire verità assopite ed inaspettate, che rendono la lettura sicuramente più avvincente. Così la protagonista si ritrova a riscoprire se stessa e conoscere il suo passato, che è stato sepolto dalla sua mente per proteggersi dal male. 

L’indizio è un libro ben sviluppato, che tiene alta l’attenzione e la curiosità dei lettori. Ma, come ho già detto, non ho apprezzato la scelta di voler approfondire la storia personale di Margot, a cui avrei dato un peso minore all’interno del libro, per non distrarre troppo il lettore.


VOTO:



Che ne pensate di questo libro?

2 commenti:

  1. Ciao Christy mi domando cosa mi spinga a non leggere thriller in questo momento, in passato li adoravo ma questo non penso sia il momento giusto, prima o poi magari ritornero' in modalita' thriller ^_^

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    Risposte
    1. Ciao ^^ forse devi solo trovare il libro giusto che possa reintrodurti al genere!

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