lunedì 5 settembre 2016

Recensione: La pietà dell'acqua

Buongiorno e buon inizio di settimana miei cari lettori ^^ oggi vi parlo del libro di Antonio Fusco: La pietà del libro. Edito già da Giunti tempo fa, ma riproposto ultimamente nella versione economica, acquistabile a soli €6,90.
Dell'autore ho già letto Il metodo della fenice (qui la mia recensione), terzo libro della serie del Commissario Casabona. Questo di cui vi parlo oggi è il secondo, quindi sto procedendo al contrario xD ma vi assicuro che non comporta problemi per la lettura e la storia, in quanto sono storia separate seppur legate dai personaggi.


LA PIETÀ DELL'ACQUA
Giunti | 208 pp. | €6,90
E' un ferragosto rovente e sulle colline toscane ai confini di Valdenza viene trovato il corpo di un uomo, ucciso con una revolverata alla nuca, sotto quello che in paese tutti chiamano ''il castagno dell'impiccato''. Non un omicidio qualunque, ma una vera e propria esecuzione, come risulta subito evidente all'occhio esperto del commissario Casabona, costretto a rientrare in tutta fretta dalle ferie, dopo un'accesa discussione con la moglie. Casabona non fa in tempo a dare inizio alle indagini, però, che il caso gli viene sottratto dalla direzione antimafia. Strano, molto strano. Come l'atmosfera di quei luoghi: dopo lo svuotamento della diga costruita nel dopoguerra, dalle acque del lago è riemerso il vecchio borgo fantasma di Torre Ghibellina, con le sue casupole di pietra, l'antico campanile e il piccolo cimitero. E fra le centinaia di turisti accorsi per l'evento, Casabona si imbatte in Monique, un'affascinante e indomita giornalista francese. O almeno, questo è ciò che dice di essere. Perché in realtà la donna sta indagando su un misterioso dossier che denuncia una strage nazista avvenuta proprio nel paesino sommerso.
Un dossier scottante, passato di mano in mano come una sentenza di morte, portandosi dietro un'inspiegabile catena di omicidi. E tra una fuga a Parigi e un precipitoso rientro sui colli, Casabona sarà chiamato a scoprire che cosa nascondono da decenni le acque torbide del lago di Bali. Qual è il prezzo della verità? E può la giustizia aiutare a dimenticare?


Torno a dedicarmi al Commissario Casabona dopo aver letto il terzo libro della serie (non sto seguendo l’ordine cronologico di scrittura, ma ciò ha poco influenzato sulla storia), e anche questa volta devo fare un plauso all'autore Antonio Fusco, perché con la sua scrittura riesce a tenermi incollata alle pagine fino alla fine, con il desiderio di conoscere sempre di più la storia.
Questa volta abbiamo a che fare con una vicenda che affonda le sue radici nel passato, in cui la vendetta viene fuori dopo anni, ma ugualmente potente.
Un uomo viene ritrovato ucciso ai confini di Valdenza, sotto un albero il cui nome mette già paura: “il castagno dell’impiccato”. Tutto fa pensare ad una fredda esecuzione, inflitta proprio nei giorni di festa del paesino, quando dalle acque della diga riemerge il vecchio paese, con il suo spettrale cimitero. Il commissario appena arrivato in vacanza dovrà subito recarsi sul posto, per dare un volto al brutale assassino. Ma sicuramente quello che Casabona non si aspetta è di dover fare i conti con gli altri delitti a questo associati, avvenuti in diversi Stati e in diversi tempi. Partendo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Perché è proprio qui che ha origine l’intricata storia scritta da Antonio Fusco.

La pietà dell’acqua ci racconta una storia sicuramente originale ed interessante, ricca di colpi di scena, che aiuteranno il lettore a risolvere il mistero e che forse, se sarà tanto bravo, riuscirà ben presto ad arrivare una giusta conclusione. La scelta di voler portare alla memoria la guerra e quindi intrecciare presente e passato, è secondo me il punto vincente del romanzo.
Peccato che nella seconda metà del libro, sicuramente la più interessante, la storia inizia ad affrettarsi. Sembra che l’autore abbia corso per scrivere il finale e ciò ne ha risentito parecchio, facendo apparire il punto clou scarno di dettagli e quasi privo della giusta enfasi.
Da questo punto di vista, nel libro successivo ho notato una crescita stilistica, che rende il seguito ben più studiato e apprezzato. Ma comunque resta un noir valido, adatto ai lettori del genere e a chi invece, vuole avvicinarsi a questo genere per la prima volta. Il commissario Casabona riuscirà a intrigarvi e a tenere alta la vostra attenzione, per buona parte del libro.
Con uno stile semplice e lineare quindi La pietà dell’acqua risulta essere un libro da leggere velocemente, in un paio di ore e in cui immergersi per vivere un’avventura alla ricerca dell’assassino.




Che ne pensate di questo libro?



2 commenti:

  1. Adoro Fusco, l'ho conosciuto con questo suo secondo lavoro e dopo ho recuperato anche gli altri!

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    Risposte
    1. Mi fa piacere sapere di non essere l'unica a cui piace *-* :D io spero di recuperare al più presto il primo!

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