martedì 20 marzo 2018

Recensione: Nostalgia del sangue

Buongiorno lettori, finalmente sono qui per parlarvi del thriller scritto a 4 mani, ma pubblicato sotto pseudonimo, Nostalgia del sangue. Libro di cui avete sentito parlare e di cui io ho pubblicato sui social il mio diario di lettura! Vi consiglio di leggere bene questa recensione perché nei prossimi giorni arriva il giveaway, quindi tenete d'occhio il blog. 
Prima di lasciarvi alla recensione però fatemi ringraziare la Giunti che mi dona sempre libri intensi e che riescono a conquistarmi! Sanno sempre come rendermi felice.

NOSTALGIA DEL SANGUE
Giunti | 544 pp. | €19,00
Certe mostruosità possono maturare solo in posti così: una provincia del nord Italia, dove soltanto pochi metri separano un gregge di pecore da un centro commerciale con sala slot e fitness, dove la gente abita in villette a schiera con giardino, tavernetta e vetrina con i ninnoli in cristallo, dove riservatezza è il nome che si attribuisce a un'omertà che non ha niente da invidiare a quella dei paesi dove comanda la mafia. Gli stessi luoghi che più di cento anni fa, infestati dalla miseria, dalla denutrizione e dalla pellagra, videro gli spaventosi delitti di Vincenzo Verzeni, il "vampiro di Bottanuco", il primo serial killer italiano, studiato da Lombroso con la minuzia farneticante che caratterizzava la scienza di fine Ottocento e aggiungeva orrore all'orrore. Il serial killer che sembra citare il modus operandi di quel primo assassino non è però un giovane campagnolo con avi "cretinosi", è una mente lucidissima, affilata, che uccide con rabbia ma poi quasi si diletta, si prende gioco degli inquirenti. A raccontare ai lettori le sue imprese e, a un certo punto, a tentare in prima persona di dargli la caccia, la coppia più bella mai creata dal noir italiano: Marco Besana, un giornalista di nera alle soglie del prepensionamento, disilluso, etico e amaro come molte classiche figure della narrativa d'azione, e una giovane stagista, la ventiseienne Ilaria Piatti, detta "Piattola". Goffa, malvestita, senza neppure un corteggiatore, priva di protezioni, traumatizzata da un dolore che l'ha segnata nell'infanzia e non potrà abbandonarla mai, eppure intelligentissima, intuitiva, veramente dotata per un mestiere in cui molti vanno avanti con tutt'altri mezzi, Ilaria è il personaggio del quale ogni lettrice e lettore si innamorerà. Un uomo anziano e una ragazza rappresentanti emblematici delle due categorie più deboli della società italiana di oggi, uniscono la loro fragilità e le loro impensabili risorse per raccogliere la sfida lanciata dal male.


Ho letto questo libro con una grande avidità, curiosa di sapere come potesse finire la storia e ammaliata dai due protagonisti, una coppia improbabile ma quanto mai azzeccata: Marco Besana, giornalista di nera ormai quasi alla fine della sua carriera e Ilaria Piatti, chiamata “La piattola”, giovane stagista che sogna ancora un futuro nel giornale, sebbene per lei non ci sia spazio. Due personaggi a tutto tondo, con passati diversi ma entrambi alla ricerca di un futuro che possa renderli felici e appagati. Sono loro che porteranno il lettore all’interno della storia e sono loro che cercheranno di capire chi si cela dietro i feroci assassinii che stanno colpendo e sconvolgendo Bottanuco e i paesini della bergamasca. Omicidi che riportano alla memoria la storia di Vincenzo Verzeni, il primo serial killer italiano e che “lavorava” negli stessi luoghi; le analogie tra passato e presente sono tante e la prima a richiamare l’attenzione su queste è proprio Ilaria, che nonostante sia stata fatta fuori dal giornale, ha una grande passione per il suo lavoro e, soprattutto, una grande abilità e astuzia. Sarà proprio lei infatti a immettere Besana sulla giusta via e insieme riusciranno a ripercorrere i passi dell’assassino. 
Un’indagine giornalistica quella dei due protagonisti che ruoterà intorno alla figura di Verzeni, con lo scopo di trovare informazioni sul nuovo assassino e capire come questo possa essere a conoscenza dei dettagli del primo serial killer. Sarà impossibile per il lettore non affezionarsi alla strana coppia e insieme a loro provare a fare chiarezza. 
Dario Correnti, pseudonimo sotto cui si cela l’identità di due autori, con grande maestria è stato in grado di tessere una trama intricata e perfetta per far emergere la storia dimenticata e, per molti, sconosciuta di Verzeni. Nostalgia del sangue è il thriller quasi perfetto, che con la sua trama attira il lettore per poi farlo entrare nel vivo della storia. 
Nonostante la mole di pagine, non risulta affatto pesante. Ricco di descrizioni che riguardano il mondo giornalistico e ci consentono di conoscerlo da ancora più vicino. Questo è un indizio che mi porta a pensare che almeno uno dei due autori lavori dentro un giornale e che sappia come funzionino le cose lì. Invece penso che l’altra mente dietro questa storia sia un investigatore/poliziotto, insomma qualcuno che invece sappia come indagare e dove cercare informazioni utili. Qualunque sia l’identità dei due, l’accoppiata risulta sicuramente vincente. Sono riusciti a dar vita ad un buon thriller, che mette radici nella bergamasca e che per una volta vede come scenario l’Italia, cosa che ho molto apprezzato. 
Penso che Nostalgia del sangue sia un thriller degno del genere, consigliato sicuramente e che sono sicura saprà sorprendervi. Un thriller ricco di colpi di scena, in cui le indagini la fanno da padrone e che sapranno stimolare la mente del lettore, che però non riesce ad afferrare la verità. Leggere questo libro è stato stimolante e sorprendente, è stata una piacevolissima scoperta.   




8 commenti:

  1. Wow che bella recensione. ❤
    Ho già adocchiato questo libro, da buona amante dei Thriller devo dire che la trama di questo libro mi ha colpito davvero tanto. ❤
    Non voglio sembrarti contorta, ma il mondo dei Serial Killer mi affascina, nel senso mi piace analizzare gli omicidi che compiono, per capire i lati oscuri e tremendi della loro mente.
    Conoscevo già la storia di Vincenzo Verzeni, il suo modus operandi è stato davvero macabro, sarà curioso ritrovare in questo libro un assassino che ripercorre gli omicidi nello stesso modo. ❤
    L'idea che dietro questo pseudonimo si nascondano ben due autori non può che essere un punto a favore del libro, non deve essere stato per nulla facile creare la storia con due punti di vista, da quanto mi pare di capire da questa tua recensione, l'accoppiata è risultata vincente. ❤
    Sono anche molto contenta dell'ambientazione, di solito i Thriller non sono ambientati in Italia, in più mi fà piacere leggere che le 550 pagine volino via come un soffio di vento, questo vuol dire che gli autori con la loro scrittura, riescono a mantenere alta l'attenzione del lettore, e questo in un Thriller non deve mai mancare. ❤
    L'accoppiata di Besana e Ilaria, poi è il TOP, sono curiosa di conoscerli. ❤
    Insomma mi fa davvero piacere leggere che questo libro ti sia piaciuto, perchè come ti ho detto ho delle aspettative molto alte a riguardo, spero di leggerlo quanto prima. ❤
    Bellissimo l'estratto. ❤

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  2. si capisce subito dalla passione con cui hai scritto questa recensione che hai adorato questo libro! sono molto curioso di leggerlo, ed è anche curioso pensare chi si possa nascondere dietro a quel nome fittizio
    Luigi Dinardo

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  3. adoro i thriller e già da un po che ho voglia di appassionarmi a una lettura come questa...adoro i misteri, scoprire gli assassini ..
    di questo libro non ho letto che recensioni positive spero che non deluda la lettura
    grazie dell'opportunità

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  4. Bella recensione! Questo libro mi piace proprio tanto e spero di leggerlo presto.

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  5. E' proprio vero che una buona recensione invoglia maggiormente alla lettura del libro...sono proprio curiosa di leggerlo!!

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  6. Bellissima recensione..e sono contenta che anche in Italia abbiamo dei validi scrittori che nulla hanno da invidiare ai colleghi stranieri!!

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  7. Sono felice che il libro stia avendo riscontri positivi!
    Lo sto seguendo per comprendere se può essere nelle mie corde e, a quanto pare, è affermativo! *.*

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  8. I thriller sono il mio genere preferito leggendo e la recensione mi ha catturato, devdesswre uno di quei libri che ti prende dall'inizio alla fine

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